Blackbook: Yazo THP 2017


Nei THP Yazo è uno dei più "vecchi". Penso sia stato il secondo a pezzare, dopo KayOne.
Comunque, anche lui uno della ristretta cerchia di writers milanesi anni 80.
Esponente della scuola di writing del sud-ovest di Milano, quell'area compresa tra Giambellino e Barona, che ha dato origine a decine di writers che hanno contribuito agli stili milanesi, dagli originatori MNP, ai suddetti THP, ai 16K e alle diverse altre crew di questa zona.
Stili che, in competizione con la scuola NewYorkese che bruciava Lambrate e il nord est di Milano, formarono il writing milanese anni 90.
Quei, cosa saranno? 28 anni dopo? Beh, più o meno.
28 anni dopo, Yazo è ancora li, davanti a un muro, a incrociare volumi e frecce, barre e tagli, sovrapposizioni e 3D, e distribuire spigoli ovunque. Con la medesima classe con cui ha spigolato muri e metalli negli anni.
In tutta la costruzione delle lettere c'è una sola curva, proprio li sotto la A, tagliata e pronta a cascare come un brufolo secco.
Siamo al Block Party dicembre 2017 in Ghisolfa dove, completata la sua pezza, Yazo mi ha regalato uno degli sketch preparatori che aveva fatto (grazie Y!).
Si, perché ce n'era più di uno, che il ragazzo è metodico.
Quello che mi ha dato era quello di studio delle lettere e del 3D, ma ne aveva un'altro con la bozza del tracciamento: in pratica, una traccia per tracciare sul muro.
Certo, poi tutte le carte con i loro formati standard si devono confrontare con la realtà e, andando sul muro, con lo sfondo verdino tirato dai BN, ci si scontra con l'orrizzontalità del muro.
Per cui il nostro THPlaya ha dovuto stirare e dilatare le lettere, allungando frecce e barre orizzontali e comprimendo i blocchi verticali.
Quell'unico semicerchio, quell'unica linea curva, si è girata infine verso il basso, pronta a cascare nel prato.

(se questo post lo leggete sul blog, parlo della foto qui sotto, se invece state leggendo FB, la foto è nei commenti).



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